Wisla Krakow

Città
Kraków
Nazione
Sito Web
Fondata
1906
Stadio
Social

Official Info

Quick Facts

  • Founded: 1906
  • City: Kraków
  • Country: Polonia
  • Founder: Unknown (ultimo aggiornamento: 2025-08-24)
  • Milestones: 1906: fondazione del club; 1927-1928: primi due titoli del campionato polacco; 1949-1950: doppietta in Ekstraklasa nel dopoguerra; 1978: titolo nazionale con la “Biała Gwiazda” in auge; 1999-2011: era d’oro con 8 scudetti; 2002-2003: notti europee memorabili, tra cui il 4-1 al Parma in Coppa UEFA; 2011: ultimo titolo nazionale; 2019: salvataggio societario con l’ingresso di investitori locali e di Jakub Błaszczykowski; 2022: retrocessione in I liga; 2024: vittoria della Coppa di Polonia da club di seconda serie; Stadio: Miejski im. Henryka Reymana, ristrutturato a tappe nei primi anni 2000.

History

La Wisła Kraków, la “Biała Gwiazda”, è uno dei simboli sportivi di Cracovia e della Polonia calcistica. Fondata nel 1906, prende il nome dal fiume Vistola (in polacco: Wisła) e adotta come emblema la stella bianca che campeggia su una maglia tradizionalmente rossa: un’identità visiva fortissima, riconoscibile in tutto il Paese. Sin dagli albori del calcio polacco, la Wisła è stata protagonista: nel 1927 vinse il primo campionato disputato in forma di lega, ripetendosi nel 1928 e ponendo le basi di una cultura vincente che avrebbe avuto una nuova fiammata nel dopoguerra, con i titoli del 1949 e del 1950.
Negli anni Settanta, il club tornò al vertice conquistando lo scudetto del 1978, mentre negli anni successivi alternò fasi alterne a stagioni di consolidamento. Il vero salto di qualità arrivò però tra la fine degli anni Novanta e il primo decennio dei Duemila: un’era d’oro che ha definito l’immaginario moderno della Wisła. Tra il 1999 e il 2011 i biancorossi (rossi con stella bianca) sollevarono il titolo nazionale per otto volte, costruendo squadre dominanti, organizzate e spesso spettacolari. In quegli anni il club si fece rispettare anche in Europa: restano scolpite nella memoria partite come il 4-1 al Parma in Coppa UEFA, testimonianza di una squadra intensa, fisica e ambiziosa, capace di misurarsi con club di tradizione europea.
Il derby di Cracovia contro il Cracovia, noto come “Święta Wojna” (Guerra Santa), è uno dei più antichi e sentiti in Europa centrale: un confronto identitario che attraversa quartieri, generazioni e storie di famiglia, e che ha spesso indirizzato le stagioni delle due squadre. La casa della Wisła è lo Stadion Miejski im. Henryka Reymana, intitolato alla grande bandiera del club: un impianto rinnovato a più riprese nei primi anni 2000, divenuto un fortino nei periodi migliori e un luogo di resilienza nei momenti difficili.
La parabola recente racconta di difficoltà e reazione. Nel 2019, sull’orlo del default, il club è stato salvato da un’iniziativa locale che ha visto in prima linea imprenditori e figure simbolo come Jakub Błaszczykowski: un atto identitario, prima che finanziario, che ha ridato ossigeno e dignità alla Biała Gwiazda. Nel 2022 è arrivata una retrocessione dolorosa in I liga, ma il DNA del club non è stato intaccato: la Wisła ha messo in campo un progetto di ricostruzione tecnica e societaria, fondato su competenze manageriali, scouting mirato e valorizzazione del marchio.
La vittoria della Coppa di Polonia da club di seconda serie nel 2024 ha riacceso con forza l’orgoglio di Cracovia: un trofeo pesante che testimonia come, anche fuori dall’élite, la Wisła mantenga carisma, tifo e capacità di performare nelle gare decisive. La proiezione resta quella di un club con portata nazionale e riconoscibilità internazionale, capace di coniugare tradizione e rinnovamento. La “stella bianca” continua a brillare, con l’obiettivo dichiarato di tornare stabilmente in Ekstraklasa e riaffacciarsi sul palcoscenico europeo.

Honours

    • title: Campionato di Polonia (Ekstraklasa)
    • years: 1927, 1928, 1949, 1950, 1978, 1999, 2001, 2003, 2004, 2005, 2008, 2009, 2011
    • title: Coppa di Polonia (Puchar Polski)
    • years: 2002, 2003, 2024
    • title: Supercoppa di Polonia
    • years:
    • title: Coppa di Lega Polacca (Puchar Ligi)
    • years:

Statistical Insights

Unknown (win rate, gol fatti/subiti per gara e streaks non verificabili entro la soglia di freschezza di 30 giorni; ultimo tentativo di aggiornamento: 2025-08-24). Nota: storicamente, la Wisła ha mantenuto percentuali di vittoria molto elevate negli anni 1999–2011 e un forte differenziale reti in casa allo stadio Reymana.

Key Players

Unknown (rosa, top performer e relative linee statistiche non verificabili entro 30 giorni; ultimo tentativo di aggiornamento: 2025-08-24). Nota: profili recenti di rilievo hanno incluso leader difensivi e punte straniere prolifiche nei turni di Coppa.

Projection

Outlook prudente ma ambizioso: progetto tecnico orientato al ritorno stabile in Ekstraklasa, con struttura societaria più solida rispetto al passato recente. In termini di probabilità implicite stile betting: promozione diretta ~22–28% (quota fair 3.6–4.5), promozione via playoff ~20–25% (quota fair 4.0–5.0), permanenza in I liga ~50–58% (quota fair 1.7–2.0). La Coppa resta una leva reputazionale e finanziaria utile, ma la priorità sportiva è l’efficienza sul lungo periodo: xG balance positivo, gestione dei set-piece e profondità di rosa nei ruoli chiave saranno discriminanti.

Trivia

• La stella bianca. Il soprannome “Biała Gwiazda” (Stella Bianca) non è solo un vezzo grafico: è l’emblema identitario del club fin dalle origini, elemento visivo che distingue la maglia rossa della Wisła dalle altre in Polonia. Per i tifosi, la stella è un vessillo di appartenenza e resilienza, soprattutto nei momenti difficili.
• Derby eterno. La rivalità con il Cracovia, la “Święta Wojna”, è uno dei derby più antichi del continente. Non è solo calcio: è cultura urbana, geografia dei quartieri, memoria popolare. Le settimane che precedono il derby cambiano l’aria in città: bar, tram, piazze – tutto parla di Wisła o Cracovia. Nelle annate d’oro, vincere il derby contava quasi quanto un titolo.
• L’uomo-simbolo: Henryk Reyman. Più che una leggenda, una coscienza sportiva per il club. Il principale stadio cittadino porta il suo nome, a riconoscimento di un contributo che ha travalicato il campo. La retorica della “lotta fino all’ultimo” spesso evoca il suo spirito come monito per le nuove generazioni.
• Anni ruggenti europei. Tra inizio e metà anni 2000 la Wisła ha inflitto sconfitte pesanti a club blasonati in Coppa UEFA: il 4-1 al Parma resta una delle notti più citate dai tifosi. In quel periodo la squadra, robusta fisicamente e organizzata tatticamente, trasformava lo stadio Reymana in un asset competitivo vero e proprio.
• La doppia anima: società polisportiva e calcio. La Wisła nasce come società polisportiva (Towarzystwo Sportowe Wisła) e nel tempo ha mantenuto una vocazione multidisciplinare. Il calcio, però, è sempre stato il traino identitario, la vetrina internazionale del marchio.
• Salvataggio dal basso. Nel 2019, in piena emergenza finanziaria, la comunità cittadina si è mobilitata: imprenditori locali e un simbolo come Jakub Błaszczykowski sono entrati per impedire il tracollo. L’operazione ha avuto un forte valore civico, quasi cooperativo, che ha ridefinito il rapporto tra club e territorio. Da quel momento, la prudenza gestionale è diventata un mantra.
• Retrocessione e riscatto. La caduta in I liga ha scosso le fondamenta emotive del club, ma non ne ha minato l’orgoglio. Vincere la Coppa di Polonia da squadra di seconda serie ha un sapore storico: raramente in Europa si vedono club fuori dall’élite sollevare trofei nazionali principali. È un risultato che ha messo in vetrina competenza in partita secca, profondità mentale e capacità di massimizzare i momenti chiave.
• Liturgia del Reyman. Le partite in casa hanno una loro liturgia: canti, bandiere, coreografie che richiamano la storia del club e le icone del passato. L’impianto, ristrutturato a fasi nei primi 2000, ha vissuto sia serate incandescenti di coppa sia domeniche di sofferenza: la tifoseria, però, si è distinta per continuità e partecipazione.
• Scouting “mediterraneo”. Nella fase recente di ricostruzione la Wisła ha spesso guardato al mercato iberico e balcanico per profili tecnici e a costi sostenibili. Una strategia figlia delle possibilità economiche ma anche di un’idea di gioco propositiva, più associativa, che ha trovato interpreti duttili in quei mercati.
• Marchio e comunità. La Wisła è più di una squadra: è un ecosistema culturale. Dalle scuole calcio ai progetti sociali, il club cerca di restituire al quartiere e alla città ciò che riceve in termini di passione. Il merchandising legato alla “Biała Gwiazda”, inoltre, è diventato nel tempo una fonte di ricavi da non sottovalutare.
• Memorie e rimpianti. Tra i rimpianti moderni, uno su tutti: l’aver sfiorato più volte la fase a gironi di Champions League, fermandosi ai preliminari. Esperienze che hanno comunque irrobustito la struttura competitiva del club, insegnando a gestire i dettagli contro avversari di rango.
• Una tifoseria esigente. La piazza di Cracovia pretende standard alti: tradizione, estetica del gioco e risultati. È un ambiente che premia chi sa soffrire e non perdona le scorciatoie. Forse anche per questo, l’identità Wisła si fonda su un patto non scritto tra squadra e tribuna: lotta, intensità, rispetto della maglia.

Statistiche squadra
Casa Fuori casa Tutto
Giocate 2 2 4
Vinte 1 1 2
Pareggi 0 0 0
Sconfitte 1 1 2
Casa Fuori casa Tutto
Per Match Total Per Match Total Per Match Total
Goal 1.5 3 1.5 3 1.5 6
Goal concessi 1 2 3.5 7 2.3 9
Cartellini gialli 1 2 0.5 1 0.8 3
Cartellini rossi 0 0 0
Reti inviolate 0.5 1 0 0.3 1
Calci d'angolo 0 0 0
Falli 0 0 0
Fuori gioco 0 0 0
Tiri 0 0 0
Tiri in porta 0 0 0
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