Woking
Official Info
- Official Website: https://www.wokingfc.co.uk
- League Website: https://www.thenationalleague.org.uk
- Twitter: https://twitter.com/wokingfc
- Facebook: https://www.facebook.com/wokingfc
- Instagram: https://www.instagram.com/wokingfc
- YouTube: https://www.youtube.com/@WokingFC
Quick Facts
- Founded: 1889
- City: Woking (Surrey)
- Country: Inghilterra
- Founder: Unknown
- Milestones: - 1889: fondazione del Woking FC; - 1913: ingresso nell'Isthmian League; - 1921: trasferimento allo stadio Kingfield (oggi Laithwaite Community Stadium); - 1990–91: impresa FA Cup, vittoria 4–2 a West Bromwich e 4º turno vs Everton; - 1991–92: titolo Isthmian Premier e promozione in Conference; - 1993–94, 1994–95, 1996–97: tripletta FA Trophy; - 1994–95, 1995–96, 1996–97: tre secondi posti consecutivi in Conference; - 2008–09: retrocessione in Conference South; - 2011–12: titolo National League South; - 2018–19: promozione in National League via play-off; - 2022–23: miglior piazzamento in era recente con qualificazione ai play-off della National League.
History
Il Woking Football Club nasce nel 1889 nella cittadina di Woking, nel Surrey, e diventa in breve una presenza strutturale della scena calcistica non‑league del Sud dell’Inghilterra. Dopo i primi decenni in ambito regionale, il club entra nell’Isthmian League nel 1913. La casa storica è il Kingfield Stadium, ribattezzato Laithwaite Community Stadium per ragioni di sponsor, un impianto che custodisce generazioni di passione locale con una capienza intorno ai seimila spettatori. I colori sociali, rosso e bianco (le celebri “halves”), e il soprannome The Cards o Cardinals, richiamano l’araldica civica e sono diventati marchio distintivo.
Il momento fondativo della modernità del Woking si consuma a inizio anni ’90. Nella FA Cup 1990–91 i Cards firmano una delle più iconiche giant‑killings della competizione: 4–2 in casa del West Bromwich Albion, trascinati dalla tripletta di Tim Buzaglo, quindi onorevole eliminazione al quarto turno contro l’Everton a Goodison Park. È l’innesco di un ciclo vincente sotto Geoff Chapple: nel 1991–92 arriva il titolo nell’Isthmian Premier e la promozione in Conference (allora quinta serie). Nel triennio 1994–97, Woking conquista tre FA Trophy (1994, 1995, 1997) e chiude per tre stagioni di fila al secondo posto in Conference, flirtando con un salto nel calcio professionistico che sfuma per pochi dettagli. Quella squadra, con figure come Scott Steele, Clive Walker e l’eclettico Buzaglo, entra definitivamente nel mito non‑league.
Gli anni 2000 alternano piazzamenti solidi a momenti complessi, fino alla retrocessione in Conference South nel 2009. La risalita è rapida: titolo di National League South nel 2011–12 e ritorno al quinto livello. Il club continua a ritagliarsi un ruolo da mina vagante in FA Cup (memorabile il terzo turno contro il Watford della Premier), oltre a consolidare un’identità di piazza ambiziosa ma sostenibile. Nel 2018–19 arriva una nuova promozione in National League via play‑off, simbolo di resilienza gestionale e continuità tecnica.
In anni recenti il Woking ha vissuto un rinnovato slancio competitivo, con una qualificazione ai play‑off della National League e il miglior piazzamento dalla fine degli anni ’90, confermando una traiettoria di crescita. Sullo sfondo, il tema infrastrutturale: vari progetti di riqualificazione dello stadio, con l’obiettivo di migliorare servizi e capienza mantenendo il radicamento a Kingfield, testimoniano la volontà di coniugare tradizione e modernità.
Pur restando un club dalla dimensione prevalentemente nazionale, Woking gode di una reputazione che travalica i confini locali grazie alle epopee di FA Cup e all’impressionante collezione di FA Trophy, emblema di una cultura sportiva fatta di organizzazione, scouting mirato e capacità di valorizzare talenti spesso sottovalutati. È una storia di perseveranza, di slanci e ripartenze, tipica del football inglese più autentico, quello che profuma di community e sabato pomeriggio alla vecchia maniera.
Honours
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- title: FA Trophy
- years: 1994, 1995, 1997
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- title: FA Trophy - finalista
- years: 2006
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- title: Isthmian League Premier Division
- years: 1992
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- title: National League South (Conference South)
- years: 2012
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- title: National League South - play-off winners
- years: 2019
Statistical Insights
- Miglior percorso in FA Cup: Quarto Turno (1990–91, eliminazione di misura vs Everton).
- FA Trophy: 4 finali totali, 3 vittorie (1994, 1995, 1997) e 1 sconfitta (2006).
- Miglior piazzamento in quinta serie: 2º posto per tre stagioni consecutive (1994–95, 1995–96, 1996–97).
- Stadio: Laithwaite Community Stadium (Kingfield), capienza circa 6.036 (posti a sedere ~2.500).
- Identità tattica tipica: 4-2-3-1/3-5-2 flessibile, forte densità centrale e spinta laterale; priorità a transizioni rapide e palle inattive.
- Tendenza storica: ottime performance nelle coppe nazionali relative alla categoria e regolarità nel quinto livello inglese per oltre 25 stagioni.
- Nota: dati granulari su win rate e gol/partita per stagione recente sono Unknown (ultimo controllo 2025-08-22).
Key Players
Icone storiche e capisaldi recenti:
- Tim Buzaglo (ATT) – autore della storica tripletta al West Bromwich in FA Cup 1991; simbolo del giant‑killing.
- Clive Walker (ALA/ATT) – esperienza da pro, contributo decisivo nelle campagne FA Trophy degli anni ’90.
- Scott Steele (CC/TQ) – estro e gol nelle stagioni d’oro, spesso uomo delle finali.
- Kevin Betsy (ALA) – prodotto di valore passato per Woking, trascinatore in più fasi della carriera.
- Josh Casey (TD/S) – capitano moderno, oltre 200 presenze in tutte le competizioni, leadership e qualità su palla inattiva.
- Rohan Ince (MED) – fisicità e schermatura davanti alla difesa, riferimento nelle annate recenti.
Nota: la rosa varia di frequente a questo livello; i migliori realizzatori e assist‑men della stagione corrente sono Unknown al momento dell’ultimo controllo (2025-08-22).
Projection
Profilo competitivo da alta metà classifica nel contesto National League:
- Probabilità play‑off: 25–30%
- Permanenza tranquilla a metà classifica: 45–50%
- Lotta salvezza: 15–20%
Fattori chiave: solidità difensiva domestica a Kingfield, efficacia sulle palle inattive, profondità rotazionale nei periodi di calendario fitto. La gestione delle transizioni e l’apporto dei wide players restano gli indicatori predittivi principali per trasformare xG in punti reali. Quote implicite soggette a variazione in base a mercato e forma.
Trivia
• Il soprannome The Cards (o Cardinals) non è un omaggio a una gerarchia ecclesiastica, ma richiama il rosso cardinale dell’araldica cittadina di Woking. Le maglie “halved” rosso‑bianche sono tra le più riconoscibili del panorama non‑league.
• La vittoria 4–2 sul West Bromwich Albion in FA Cup (1991) è una delle imprese più citate nella narrativa delle coppe inglesi. Tim Buzaglo, all’epoca attaccante semi‑professionista, firmò una tripletta al The Hawthorns in nove minuti, diventando eroe mediatico e icona di un calcio romantico che ancora oggi fa scuola. Il sorteggio successivo portò il Woking a Goodison Park: i Cards persero di misura con l’Everton, ma si guadagnarono rispetto nazionale e un posto nella memoria collettiva del torneo.
• Negli anni ’90, sotto la guida di Geoff Chapple, Woking ha scritto una pagina storica: tre FA Trophy in quattro finali disputate nel giro di pochi anni. Questo record colloca il club tra le realtà più titolate della competizione. Le finali, spesso decise da dettagli e gestione dei momenti, hanno creato una generazione di tifosi cresciuta a Wembley‑days e gite in massa verso gli stadi della capitale.
• Il club ha sfiorato la promozione nella Football League in tre stagioni consecutive (1994–95, 1995–96, 1996–97), chiudendo sempre al secondo posto in Conference. In quell’epoca, il livello era estremamente competitivo e la singola casella in cima al campionato valeva in pratica il salto tra i professionisti: la mancata promozione ha alimentato nel tempo una narrativa di “unfinished business” che ancora motiva la piazza.
• Kingfield, oggi Laithwaite Community Stadium, è uno stadio di quartiere dal fascino britannico: tribune vicine al campo, acustica che esalta i cori, pub e community hub nei dintorni. Da anni si discute di riqualificazione e ampliamento: vari progetti sono stati valutati con l’obiettivo di coniugare sostenibilità finanziaria e miglior esperienza del tifoso. Nonostante i cambiamenti del calcio moderno, l’idea di restare nel cuore della comunità rimane prioritaria.
• L’identità del Woking è legata a doppio filo alle coppe. In FA Cup, oltre alla storica corsa del 1991, i Cards hanno spesso eliminato club di livello superiore fino a spingersi ai turni principali (terzo/quarto turno), alimentando il mito del giant‑killing. In FA Trophy, la capacità di performare bene nelle partite a eliminazione diretta è diventata quasi un marchio di fabbrica.
• La cultura del club valorizza profili con fame e margini di crescita: giovani rilasciati da accademie di categoria superiore, veterani desiderosi di rilancio e specialisti delle palle inattive. È anche per questo che Woking è spesso capace di cambiare pelle in estate senza perdere competitività. Dal punto di vista analitico, la squadra tende a sovraperformare in contesti di gara sporchi, dove la qualità delle seconde palle e la compattezza tra i reparti diventano discriminanti.
• In chiave sociale, i Cards sono un punto di aggregazione per il territorio: iniziative di community outreach, attività per scuole e famiglie, progetti inclusivi nel giorno partita. La dimensione familiare convive con l’ambizione sportiva, alimentando un tifo fedele e competente.
• Tra i volti passati per Woking figurano giocatori poi approdati o rientrati nel calcio professionistico, a testimonianza del ruolo del club come piattaforma di sviluppo. L’equilibrio tra sostenibilità e ambizione ha consentito negli anni di mantenere un’identità coerente, capace di resistere agli alti e bassi del non‑league football.
• Se c’è un tratto che definisce Woking, è la resilienza: retrocessioni digerite e ribaltate, promozioni conquistate con merito, e una costante capacità di alimentare sogni. Non è un club globale in senso stretto, ma la sua storia incarna lo spirito universale del calcio inglese.