Wydad AC
Official Info
- Official Website: https://wydadathletic.com
- League Website: https://www.frmf.ma
- Twitter: https://twitter.com/WACofficiel
- Facebook: https://www.facebook.com/WACofficiel
- Instagram: https://www.instagram.com/wacofficiel
- YouTube: https://www.youtube.com/c/WACOfficiel
Quick Facts
- Founded: 8 maggio 1937
- City: Casablanca
- Country: Marocco
- Founder: Mohamed Benjelloun Touimi e un gruppo di nazionalisti marocchini (prima sezione nata nel nuoto; sezione calcio avviata nel 1939)
- Milestones: - 1937: fondazione come polisportiva per permettere ai marocchini l’accesso alla piscina municipale sotto il Protettorato francese.
- 1939: nasce la sezione calcio; colori sociali rosso e bianco.
- 1948–1951: primi grandi successi nei campionati dell’epoca pre‑indipendenza.
- 1992: primo trionfo in CAF Champions League.
- 2017: ritorno al vertice africano con la seconda CAF Champions League.
- Febbraio 2018: vittoria della CAF Super Cup.
- Maggio 2019: finale di CAF CL interrotta a Radès (caso VAR) contro l’Espérance; grande caso mediatico CAF.
- Maggio 2022: terza CAF Champions League, battuto l’Al Ahly in finale a Casablanca.
- 2020s: egemonia domestica con titoli Botola e presenza costante in Africa.
- Derby di Casablanca con il Raja: una delle rivalità più intense al mondo.
History
Il Wydad Athletic Club, noto semplicemente come Wydad AC o WAC Casablanca, è uno dei simboli sportivi e identitari del Marocco. Nato l’8 maggio 1937 come polisportiva per permettere ai marocchini l’accesso alle strutture natatorie in un contesto segnato dal Protettorato francese, il club incarna fin da subito un progetto sociale e culturale, prima ancora che sportivo. Il nome “Wydad” – parola araba legata all’affetto e all’amore – sarebbe stato ispirato, secondo la tradizione, dal titolo di un film di Umm Kulthum che alcuni fondatori stavano vedendo la sera precedente la registrazione: un aneddoto che dice molto del carattere popolare e creativo del club.
La sezione calcio nasce nel 1939 e, con i colori rosso e bianco, diventa rapidamente protagonista del panorama locale. Nel periodo pre‑indipendenza Wydad consolida il proprio profilo vincente, quindi, dopo il 1956, si impone stabilmente nella Botola, costruendo nel tempo un palmarès domestico da record. La casa del WAC è il maestoso Stade Mohammed V, che divide con i rivali cittadini del Raja: qui va in scena il Derby di Casablanca, un confronto che travalica i confini nazionali per passione, tifo organizzato (gli “Winners 2005” sono celebri per le loro coreografie) e intensità tecnica.
La dimensione continentale arriva nel 1992, quando il Wydad conquista la sua prima CAF Champions League, aprendo un ciclo di ambizioni africane. Dopo anni di alti e bassi, il 2017 segna il ritorno al trono: guidati da Houcine Ammouta, i Rossi piegano l’Al Ahly e rimettono Casablanca al centro dell’Africa calcistica. Nel 2018 arriva anche la CAF Super Cup, suggello di un biennio scintillante. Il 2019 entra nella storia per motivi opposti: nella finale di ritorno di CAF CL a Radès contro l’Espérance Tunis, un guasto al VAR e la conseguente interruzione del match porteranno a una lunga saga legale e mediatica che scuote le fondamenta del calcio africano.
Il Wydad riemerge con forza nel 2022: sotto Walid Regragui, la squadra mette in bacheca la terza Champions africana, ancora contro l’Al Ahly, e consolida l’egemonia domestica con ulteriori Botola. Il modello Wydad è fatto di organizzazione difensiva, solidità nei duelli, qualità sulle palle inattive e un ambiente che al Mohammed V diventa un fattore competitivo assoluto. Nel corso della sua storia, il club ha lanciato o valorizzato talenti diventati icone del calcio marocchino e internazionale, da Badou Zaki a Noureddine Naybet, passando per generazioni recenti che hanno portato il WAC stabilmente nelle fasi finali della CAF CL.
Oggi il Wydad è un marchio globale: merchandising, social media e continue presenze in Champions africana hanno ampliato la base di tifosi ben oltre il Maghreb. La visione resta quella originaria: un club del popolo, capace di unire identità, appartenenza e ambizione, facendo del rosso di Casablanca una bandiera riconoscibile in ogni stadio del continente.
Honours
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- title: CAF Champions League
- years: 1992, 2017, 2022
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- title: CAF Super Cup
- years: 2018
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- title: Botola Pro (record nazionale; selezione anni recenti)
- years: 2017, 2019, 2021, 2022
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- title: Coupe du Trône (Coppa del Marocco; numero totale titoli: elevato, record tra i primi del paese)
- years:
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- title: Afro-Asian Club Championship
- years: 1993
Statistical Insights
Profilo prestazionale (ultime stagioni di Botola e competizioni CAF, dati consolidati da fonti statistiche pubbliche):
- Win rate medio in campionato: circa 55–60%, con picchi sopra il 60% nelle annate da titolo.
- Gol segnati per partita (Botola): ~1,45–1,65; gol concessi per partita: ~0,55–0,75. Identità: difesa d’acciaio, grande efficacia sulle palle inattive.
- Punti per gara (PPG) in Botola: ~2,0 sulle stagioni migliori, ~1,7–1,8 nelle annate di rincorsa.
- Casa vs trasferta: forte differenziale in favore delle gare al Mohammed V, dove la percentuale vittorie resta stabilmente alta.
- Strisce: imbattibilità casalinga prolungata in CAF CL (oltre 20 gare consecutive in diverse finestre temporali); nelle fasi a eliminazione diretta africane, margine casa determinante; peggiori strisce generalmente legate a blocchi di 3–4 gare senza successi in periodi di cambio tecnico.
Nota: i valori indicano intervalli osservati su più stagioni; singoli campionati possono deviare.
Key Players
Yahya Jabrane (Centrocampista/mediano) – Capitano e leader tecnico, altissima affidabilità nei duelli, ottima percentuale dal dischetto, elevato volume di passaggi progressivi.
Youssef El Motie (Portiere) – Reattività e letture sul gioco aereo; clean sheets frequenti in campionato e solide percentuali di parate.
Amine Aboulfath (Difensore centrale) – Dominante nei duelli aerei, forte marcatura sull’uomo; contribuisce anche sulle palle inattive offensive.
Ayoub El Amloud (Terzino destro) – Spinta costante in fascia, alto numero di recuperi e cross utili; affidabile nella gestione della profondità.
Mohamed Ounajem (Esterno offensivo) – Esperienza continentale, 1v1 e rifinitura; contributo in assist e creazione di xG su cross bassi.
Projection
Outlook tecnico-analitico: identità difensiva solida, struttura di rosa in grado di competere per il titolo nazionale e di raggiungere le fasi finali in Africa. Probabilità implicite (modello DirettaSport24, stima a lungo periodo):
- Botola Pro: vittoria 25–30% (quote implicite ~3.3–4.0), podio 70–75%.
- Coupe du Trône: titolo 18–22% (variabilità elevata per natura knock‑out).
- CAF Champions League: quarti 55–65%, semifinale 30–40%, titolo 12–18% (dipendente da sorteggio e forma dei top club nordafricani).
Key driver: tenuta difensiva e conversione da palla inattiva; fattore casa al Mohammed V resta un plus competitivo decisivo.
Trivia
– Origini “acquatiche”: il Wydad nasce formalmente come club di nuoto. Nel 1937, sotto il Protettorato francese, l’accesso alla piscina municipale era limitato ai coloni; un gruppo di notabili e studenti marocchini, con in testa Mohamed Benjelloun Touimi, creò il Wydad per aggirare questo divieto, affermando un principio di dignità e inclusione. La sezione calcio arriverà due anni dopo, ma lo spirito fondativo – sociale e popolare – resterà per sempre.
– Il nome dal cinema: la tradizione vuole che “Wydad” sia stato scelto dopo una serata al cinema a vedere un film di Umm Kulthum intitolato proprio “Wydad”. Un tocco culturale che arricchisce il DNA del club, legando sport e arti in un’unica narrazione urbana.
– Derby di Casablanca: Wydad–Raja è uno dei derby più caldi al mondo. Coreografie monumentali, tifo incessante, core stability emotiva che trasforma il Mohammed V in un catino. Gli “Winners 2005”, gruppo ultras del Wydad, hanno firmato alcune delle scenografie più fotografate del calcio globale, spesso con riferimenti culturali e messaggi identitari. La partita mobilita l’intera città e, a volte, condiziona la corsa al titolo più di uno scontro diretto tradizionale.
– Maestri e leggende: tra i volti storici spiccano Badou Zaki, portiere icona del calcio marocchino e Pallone d’Oro africano 1986, e Noureddine Naybet, difensore che spiccherà il volo verso la Liga. Senza dimenticare figure tecniche come “Père Jégo”, pioniere di una scuola calcistica casablanca che ha segnato generazioni. In epoche recenti, allenatori come Houcine Ammouta e Walid Regragui hanno riportato il club all’élite africana, unendo rigore tattico e cultura del dettaglio.
– 1992: la prima corona d’Africa: il trionfo in Coppa dei Campioni CAF apre la dimensione internazionale del Wydad. È la conferma che un club nato da una causa sociale può diventare anche un protagonista tecnico di primo piano.
– 2017 e 2022: la nuova frontiera: due finali vinte contro l’Al Ahly – colosso del continente – incidono il nome Wydad su una mappa africana iper‑competitiva. Nel 2018 arriva anche la Supercoppa CAF, a completare il trittico di trofei continentali nell’arco di un quinquennio.
– La finale “impossibile” del 2019: il ritorno a Radès contro l’Espérance Tunis diventa un caso globale. Un guasto al VAR, l’impossibilità di verificarne il funzionamento e l’interruzione della gara scatenano ricorsi, contro‑ricorsi e decisioni rimbalzate tra commissioni CAF e TAS. L’episodio diventa paradigma delle sfide tecnologiche e organizzative del calcio africano, e per il Wydad un capitolo doloroso ma identitario.
– Il fortino Mohammed V: il Wydad ha costruito nel tempo una lunghissima serie positiva casalinga in Champions africana, facendo del tifo e della familiarità col campo un vantaggio concreto. Per anni, per le big del continente, uscire indenni da Casablanca è stata un’impresa. Questo “fattore campo” è una delle ragioni statistiche dietro i progressi del club nelle fasi a eliminazione diretta.
– Club polisportivo: oltre al calcio, il Wydad è attivo in altre discipline (basket, pallamano, atletica). In particolare, il basket WAC ha collezionato successi a livello nazionale, a conferma di un progetto multi‑sport che attraversa i decenni.
– Simboli e stelle: il rosso domina maglie e sciarpe; la tradizione delle stelle sopra lo stemma rispecchia i grandi numeri di titoli vinti in Botola. La maglia casalinga, essenziale e riconoscibile, è diventata un’icona urbana, indossata ben oltre i giorni di partita.
– Identità tattica: negli anni recenti il Wydad ha vinto puntando su blocco corto, diagonali difensive perfette e altissima resa sulle palle inattive. Un calcio magari poco “barocco”, ma tremendamente efficace quando la posta è alta. La mentalità competitiva, forgiata dai Derby e dalle notti africane, spiega come mai il WAC sia spesso “clutch” nei momenti decisivi.
– Community e diaspora: i marocchini nel mondo portano il Wydad ovunque. Dai caffè di Parigi a quelli di Bruxelles e Milano, le partite del WAC sono seguite come un rito, un ponte culturale che unisce generazioni. È anche grazie a questa diaspora che i canali social del club hanno raggiunto numeri importanti e che il merchandising si è internazionalizzato.
– Fair play e resilienza: la storia del Wydad è anche la capacità di rialzarsi. Dopo la saga del 2019, il club ha preferito rispondere sul campo, tornando a vincere e proiettando energia positiva verso obiettivi sempre più ambiziosi.